Alla morte di una persona (De Cujus) si pone il problema di definire a chi e come saranno destinati i beni; a questa semplice domanda risponde il diritto successorio o testamentario. A tale diritto poi si interseca il diritto tributario; in sostanza il primo regola i rapporti tra beni e tutti gli interessati che sono anche i creditori del de cujus ed il secondo si occupa di normare le imposte.
È necessario precisare che in Italia le tasse di successione sono tra le più basse del mondo occidentale e che il diritto si base sul principio che i beni di una persona devono rimanere al familiare più prossimo, ovvero la quota di eredità è proporzionale alla relazione di parentela; in sostanza il patrimonio della persona non deve disperdersi. Quindi in sostanza l’eredità va in primis ai parenti più vicini (figli e coniuge) e poi in assenza di questi sono coinvolti altri attori. Si ricorda che al De Cujus è lasciata sempre la facoltà, tramite testamento, di destinare il proprio patrimonio a chi vuole; tuttavia per il principio di cui sopra questo diritto è limitato, nel senso che non può disporre che l’intero patrimonio possa andare a terzi o ad un unico figlio; infatti la legge a secondo del grado di parentela definisce una quota (denominata legittima) che prescinde dalla volontà del testatore.