Era il 23 Novembre del 2021 quando il Ministero competente, accese il sistema che ha rivoluzionato il mondo del no-profit e che rappresentava (e rappresenta) una pietra fondamentale affinchè si possa dare compimento al DLGS 107/2017 chiamato anche codice del terzo settore: il RUNTS, ovvero il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Il RUNTS è sostanzialmente il fratello minore del Registro delle Imprese (peraltro fatto e gestito dalla stessa organizzazione ovvero Infocamere) e si pone come obiettivo principale quello di rendere pubblico gli Enti del Terzo Settore chiamati per semplicità ETS; attraverso il RUNTS non solo si ha a disposizione una fotografia dell’Ente ma anche di tutti i suoi attributi caratterizzanti: dagli organi amministrativi, alle attività, dallo statuto ai bilanci ed ovviamente la sua evoluzione nel tempo.
Si ricorda che non è obbligatorio stare nel RUNTS, è una libera scelta al quale corrispondono ovviamente dei vantaggi, ma anche degli svantaggi.
Alla luce di ciò e dopo 3 anni dalla sua operatività sono sempre di più coloro che si pongono la domanda: “ma conviene entrare nel RUNTS?” e per coloro che già vi sono: ma non sarebbe bene uscirne?
A questa domanda si può rispondere studiando; praticamente impossibile per uno che non ha dimestichezza muoversi tra mille regole; all’ora può essere utile affidarsi ad un commercialista o ad un associazione di categoria che supporta gli enti del terzo settore (chiamate anche reti) tenendo però presente che ognuno tenderà a portare l’acqua al suo mulino.
I commercialisti in generale, tranne quelli specializzati nel mondo del NO-PROFIT, non sono particolarmente appassionati all’argomento e quindi sconsigliano i loro clienti ad andare verso questa direzione; dall’altro le RETI ASSOCIATIVE “vivono” di ETS, più ETS ci sono e meglio è; quindi gli spingono i loro associati ad entrare nel RUNTS.
Attenzione in tutto questo non c’è nulla di disonesto e tutti hanno ragione ma solo uno ha torto: colui che pensa che una sua decisione debba essere affidata ad un altro! Niente di più sbagliato
No; la decisione è solo tua; prendi pure i consigli da chi ritieni più idoneo ma pesali sempre tenendo presente il ruolo di tale soggetto; perchè anche il più onesto degli onesti ti racconterà la sua visione delle cose, non perchè lui ti vuole nascondere qualcosa, ma semplicemente perchè lui ignora il resto.
Ultima cosa, forse non sai che dal 1 Gennaio 2025, salvo ennesima proroga, arriva la partita iva per tutti…..non spaventarti nulla di drammatico, ma è un segnale ed un cambiamento non proprio trascurabile nel rapporto con il fisco.
Per tutte queste ragioni noi abbiamo preparato una guida che ha proprio la finalità di fornire tutti gli elementi affinchè tu possa decidere in totale autonomia e razionalità quale sia la strada migliore per la tua associazione oppure la puoi utilizzare per indirizzare meglio le domande al tuo consulente di fiducia