IL Pegno è un istituto giuridico presente nel diritto da molti anni anzi possiamo dire che esiste da secoli ma stranamente poco diffuso; tuttavia in determinati casi si può rilevare particolarmente interessante, anzi utilissimo ed economicissimo soprattutto per gli imprenditori. Infatti il Pegno è una sorta di garanzia non onerosa, ovvero non costa nulla al debitore ed al creditore, fatto salvo eventuali costi extra da sostenere per l’eventuale intermediazione, registrazione, ecc. Qui di seguito cerchiamo di fornire un quadro sia giuridico dell’argomento, sia pratico sulle possibilità di utilizzo.
COS'E' IL PEGNO MOBILIARE (con la consegna del bene)
Il pegno ex art. 2784 c.c. e ss. è un diritto reale di garanzia che si costituisce con la consegna del bene al creditore pignoratizio (garantito) da parte del debitore o di un terzo per il debitore, con la finalità di assicurare una prelazione su certi beni del patrimonio del debitore nei confronti degli altri creditori. I beni che possono essere oggetto di pegno sono quelli mobili non registrati, le universalità di mobili, i crediti ed i diritti reali aventi per oggetto beni mobili. Affinché possa verificarsi tale diritto di prelazione in capo al creditore la forma del titolo di pegno deve essere ex art. 2787 c.c. una scrittura avente data certa contenente l’indicazione del credito e della cosa oggetto del diritto di garanzia (quando il credito garantito ha un valore superiore a 2,58 euro), per quanto attiene invece al pegno di crediti ex art. 2800 c.c. questo deve risultare da un atto scritto e la sua costituzione deve essere notificata al debitore del credito o da questo accettata con scrittura avente data certa.
Questo istituto si caratterizza per lo spossessamento del bene in capo al debitore, attraverso la consegna al creditore del bene o del documento che conferisce l’esclusiva disponibilità della cosa, in alternativa possono essere dati ad un terzo in custodia (deposito), la ratio consiste nell’ impedire che il soggetto obbligato compia atti di disposizione sulla cosa, pregiudicando così il diritto di garanzia del titolare.
Il pegno si estingue:
• nel momento in cui si estingue il credito che garantisce in ragione dell’accessorietà del pegno;
• quando il creditore perde definitivamente il possesso del bene che ne costituisce l’oggetto;
• nel caso in cui il bene oggetto di pegno perisca totalmente;
• se il creditore rinuncia al diritto di credito o alla garanzia reale;
• per confusione, ovvero quando il creditore acquista la proprietà del bene o la titolarità del diritto concessi in garanzia;
• per intervenuta prescrizione del credito a cui il pegno è collegato.
COS'E' IL PEGNO MOBILIARE SENZA SPOSSESSASTAMENTO
Il pegno mobiliare non possessorio è una forma di garanzia introdotta in Italia dall’articolo 1 del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, a beneficio degli imprenditori iscritti nel Registro delle imprese, al fine di agevolarne l’accesso al credito.
A garanzia del credito il pegno può essere concesso su beni mobili (ad esclusione dei beni mobili registrati) appartenenti al debitore finanziato o ad un altro soggetto (terzo datore) e, a differenza del pegno classico, il titolare dei beni dati in garanzia non ne perde il possesso, potendo continuare così ad utilizzarli.
La sua costituzione avviene con atto scritto e ha effetto verso i terzi (pubblicità) esclusivamente con l’iscrizione nell’apposito Registro, tenuto dall’Agenzia delle entrate e gestito con modalità esclusivamente informatiche. Le domande, unitamente al relativo atto, possono essere presentate da una delle parti interessate (debitore, creditore, eventuale terzo datore) o da un suo rappresentante, incaricato con procura firmata digitalmente.
La durata dell’iscrizione è di dieci anni e si può rinnovare con una nuova domanda presentata prima della scadenza. La cancellazione dell’iscrizione può essere richiesta su consenso del creditore o su ordine del giudice.
Da metà giugno 2023 è possibile utilizzare la nuova area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate dedicata alla compilazione ed invio on-line delle domande di pegno mobiliare non possessorio, questa novità arriva dopo l’emanazione del Dm n. 114/2021 (Regolamento del Registro pegni) e dei successivi provvedimenti attuativi, con cui sono state definite le specifiche tecniche, le modalità di versamento di tributi e diritti e le categorie dei beni dati in garanzia. Il servizio sarà gestito a livello nazionale da un ufficio dedicato, diretto da un Conservatore e incardinato nell’Ufficio provinciale-territorio di Roma.
CENNO STORICI ED IL PRIMO ESEMPIO DI PEGNO
L’esempio più noto in assoluto di PEGNO è quello che una volta veniva chiamato il Monte della Pietà e nasce a Napoli nel XVI secolo, ovvero un luogo ove si andava per chiedere i soldi lasciando generalmente oggetti di valore come gioielli.
In questo caso la persona che aveva necessità di liquidità lasciava in garanzia dei beni di valore (esempio i gioielli di famiglia) che gli venivano resituiti qualora entro una certa data restituiva la somma prestata e tutto questo senza pagare interessi.
Giustamente ci si potrebbe chiedere qual’è la convenienza del prestatore? Quando nacque questo sistema aveva uno scopo prettamente benefico quindi non era nato con finalità di lucro; era una forma di aiuto ai poveri ma responsabilizzandoli per evitare che le persone in sostanza ricevuto il prestito non si dessero da fare per restituirlo.
Con il tempo invece sono nati tanti “Monti della Pietà” in ogni città e si è trasformato in un attività economica vera e propria; quindi in sostanza chi aveva liquidità da investire oppure una banca forniva denaro in cambio di garanzie su beni di valore; loro guadagnavano dal fatto che il bene lasciato in garanzia aveva un valore decisamente più alto del prestito e siccome statisticamente il numero delle persone che “non riusciva a restituire il prestito” era elevato, queste organizzazioni facevano enormi profitti dal vendere al prezzo di mercato un bene pagato molto meno.
Questo sistema ha cominciato a perdere appeal quando queste organizzzioni si cominciarono a muovere più come devi e propri strozzini più che come istituti finanziari; insomma venivano visti male sia dalla popolazione che li considrava dei veri e propri strozzini sia dallo stato quando ha introdotto il reato di usura.
IN QUALE CIRCOSTANZE USARE IL PEGNP
Ovviamente non tutto quello che è oro luccica recita il proverbio perchè il Pegno per sua natura ha due difetti rilevanti che ne limitano la diffusione: la vendibilità del bene ed il suo valore reale. In sostanza chi prende il bene in garanzia deve valutare attentamente se quel bene sia facilmente commercializzabile e quindi possa essere trasformato in denaro o addirittura ceduto ad un terzo, e quanto dalla vendita ne può ricavare. Il primo si risolve scegliendo beni mobili di un certo tipo: ad esempio le auto, certe attrezzature di tipo industriale, un certo tipo di mobilio ma la cosa si può estendere anche a beni intangibili come ad esempio il marchio, le quote di una società, un brevetto, ecc. Ovviamente in questi casi o il creditore ha delle competenze al proprio interno per valutare il bene ed il mercato nella quale si muove oppure è necessaria una perizio di uno specialista (ne esistono per tutti gli ambiti e sono professionisti iscritti in appositi albi delle camere di commercio).
Alla luce di quanto detto il PEGNO può essere un ottima soluzione per avere liquidità o per acquistare un altro bene senza avere sufficiente denaro o per fermare l’azione esecutrice di un creditore vuoi anche lo Stato con le sue tanto temute cartelle esattoriali, a costo sostanzialmente zero (o quasi).
COME BBSPRATICHE PUO' AIUTARTI
La ns azienda è da sempre attenta ad ogni innovazione per poter supportare nel cambiamento delle procedure i ns clienti, oltre ad avere dimestichezza con il portale dell’Agenzia delle Entrate poiché le registrazioni on-line di contratti di locazione/ preliminari di vendita sono ormai la normalità quotidiana. Per tali ragioni potremmo supportarti sia nella stesura del contratto di pegno mobiliare non possessorio che nella sua registrazione on-line nell’area riservata dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, con risparmio di tempo e la riduzione di inutili incombenze procedurali, dovrai solo fornirci la documentazione necessaria e del resto ce ne occuperemo noi.