Aprire o non aprire la partita iva, rivolgersi al commercialista o fare tutto da soli e poi devo iscrivermi alla camera di commercio, sono tenuto al pagamento dei contributi; insomma i dubbi da assolvere sono tanti e non è facile destreggiarsi.
Aprire o non Aprire la partita iva (per una persona fisica)?
In primo luogo tuttavia è importante ribadire un concetto “aprire la partita iva è una scelta molto importante perché cambia radicalmente il modo di concepire il lavoro”; solitamente le persone che hanno avuto una lunga esperienza da lavoratore dipendente hanno grosse difficoltà ad inserirsi in questo contesto; ben diversa è invece chi comincia la sua carriere professionale come lavoratore autonomo, in tal caso si muove molto più agevolmente; si tratta di due approcci completamente diversi che impongono anche comportanti e modalità di gestione del denaro radicalmente opposti: i soldi incassati da un dipendente sono per gran parte i suoi, quelli incassati da un lavoratore autonomo non sono tutti i suoi, deve ricordarsi che ha sempre un socio, che non vede e non conosce, ma prima o poi passa all’incasso
Ma chi è tenuto ad aprire la partita iva?
E’ tenuto ad aprire la partita chiunque eserciti attività di impresa e di prestazione professionale di tipo abituale ovvero continuativa; per il fisco si presume che questo accada quando si supera i 5.000,00 € di ricavi (ma solo in via teorica in quanto io potrei ricevere un compenso per 50.000,00 per una consulenza una tantum e di fatto non sono tenuto ad aprire la partita iva; certo che se emetto 5 ricevute da 10mila nell’arco dell’anno allora è sicuramente da considerarsi una attività continuativa). Sono tenuti ad aprire una partita iva anche le associazioni no profit che però esercitano attività di impresa come ad esempio un associazione che si occupa di ammalati ma che prende appalti per la ASL
Come si apre la partita iva
Nel caso di lavoro autonomo (che sul piano giuridico è diverso da quello di imprenditore) è una cosa piuttosto semplice, basta compilare un modulo e consegnarlo all’agenzia delle Entrate oppure il commercialista può farlo telematicamente; in tutti gli altri casi invece bisogna passare per il registro delle imprese indipendentemente se si tratta di ditte individuali, associazioni no profit o società di persone o di capitali; tuttavia nel caso di società questa funzione è demandata al notaio che ha tale obbligo
Quali sono i tempi di rilascio
Nel caso ci si presenti presso l’agenzia delle Entrate con il modulo, il rilascio è immediato; nel caso delle ditte individuali, uno o due giorni lavorativi successivo alla domanda; nel caso delle imprese di persone o di capitali ci vogliono diversi giorni in quanto dipende dal notaio quando deposita gli atti (nei fatti ha trenta giorni di tempo per farlo)
Se così semplice perché si consiglia di rivolgersi ad un professionista come voi o al commercialista o al notaio
L’emissione della partita iva di per se è un operazione banale, ma non è mai un atto unico fine a se stesso; ma l’insieme di una serie di scelte prima e dopo, che richiedono un attenta valutazione; quindi quello che sembra semplice improvvisamente può diventare molto complicato in quanto entrano in gioco tanti parametri alcuni dei quali vanno comunicati in fase di apertura altri possono essere forniti in seguito quando si fa la dichiarazione di inizio attività e questa a titolo di esempio è già una prima distinzione significativa perché mentre per una lavoratore autonomo l’inizio dell’attività corrisponde all’apertura della partita iva, per le imprese, qualunque sia la loro natura, le cose sono ben diverse. Vediamo quali sono i parametri che entrano in gioco:
- la sede ove sono tenuti i libri contabili
- l’attività prevalente o quelle secondarie e di conseguenza i codici ateco
- il conferimento di deleghe a terzi ad esempio il commercialista
- L’iscrizione all’INPS dell’imprenditore, dell’amministratore, dei soci lavoratori
- Unità locali secondarie
- Presenza o meno di contabilità separata per tipologia di attività
- Regime fiscale adottato, dalla quale poi si scatenano tutta un’altra serie di considerazioni
- la presenza o meno di autorizzazioni di terzi soggetti (comune, ministeri, ecc) relativi alla specifica attività
- la presenza o meno dell’iscrizione ad enti previdenziali di categorie
Ci sono poi tutta una serie di altri elementi da considerare quando si tratta di società come ad esempio lo statuto, le nomine delle cariche sociali, il capitale sociale, la nomina dei revisori o dei sindaci; tutti aspetti molto importanti che devono essere attentamente valutati. Peraltro le tempistiche e le modalità nonché alcuni costi accessori si estrinsecano in maniera di diversa in funzione della natura giuridica (lavoro autonomo, ditta individuale, società di persone o di capitali); entrano poi in gioco elementi specifici quali ad esempio se si tratta di un attività di consulenza professionale generica piuttosto di un attività regolamentata per la quale esistono degli albi specifici, oppure un attività commerciale (che per il diritto non è il negozio sotto casa per intenderci) o artigianale; peraltro anche i regimi fiscali e previdenziali possono subire sostanziali differenze in funzione delle variabili di cui sopra. Insomma come si può ben capire da questo breve sunto quanto sia difficile orientarsi senza un adeguata preparazione ed ecco il perché nasce l’esigenza di rivolgersi ad uno specialista.
Notaio, commercialista o BBSPRATICHE
Ciascuno ha dei ruoli e funzioni diverse anche se esistono delle aree di sovrapposizione nel senso che ci sono delle cose che possono essere fatti da due soggetti indifferentemente ma solo in determinate circostanze (esempio la cessione di quote di una SRL può essere fatta sia dal notaio che dal commercialista). In linea generale possiamo dire che bisogna rivolgersi al notaio quando si deve costituire un’impresa, sia di persone che di capitali ad eccezione delle start up innovative (una specifica categorie di imprese che devono rispondere a specifici requisiti); il notaio si occupa di redigere l’atto costitutivo e di versare i tributi, di registrare l’ìmpresa alla camera di commercio e presso l’agenzia delle entrate, ma si ferma quì; per l’impresa questo è solo l’inizio. Ben diverso è invece la funzione del commercialista il quale in realtà può far tutto il resto ma non è difficile trovare commercialisti che si rifiutano di fare certe attività e le delegano ad agenzie ovvero chiedono ai loro clienti di rivolgersi ad agenzie come la nostra. Escludendo il notaio che è coinvolto nei limiti imposti dalla legge; nei fatti il resto potrebbero essere fatto dal cliente. Ovviamente si tratta di una posizione teorica in quanto nella pratica è sostanzialmente impossibile non avere un commercialista se si vuole fare impresa a prescindere dalle dimensioni in quanto la materia è troppo complessa ed in continua evoluzione ed i rischi sono troppo alti. In linea di massima non c’è competizione tra commercialista ed agenzia, e sono tanti i commercialisti che delegano una agenzia come la nostra o si chiedono al cliente di rivolgersi a noi per determinate cose.
Quali sono le tipologie di attività che potrebbero rivolgersi a BBSPRATICHE
Sicuramente possono rivolgersi a noi per avviare le prime cose necessarie i seguenti soggetti:
- persone fisiche intendono avviare un attività professionale ed in genere di lavoro autonomo che non richiedono l’iscrizione alla camera di commercio
- coloro che vogliano avviare un attività commerciale, artigianale sotto forma di ditta individualeincluso gli agente di commercio, i mediatori come gli agenti immobiliari
- un ente no profit (esempio un associazione) che deve aprire la partita iva
Quali Servizi mettete a disposizione per il potenziale imprenditore
- Apertura—variazione-chiusura partita iva
- Iscrizione al fondo previdenziale INPS
- Iscrizione registro imprese
- Verifiche sulla adeguatezza dei locali rispetto alla normativa vigente (in funzione del tipo di attività)
- Segnalazione certificata inizio attività o comunicazione ad enti terzi (dipendenda dal tipo di attività)
- Dichiarazione inizio attività
- Servizi digitali (Posta elettronica certificata; Firma Digitale; Spid)
- Stesura di un piano economico finanziario previsionale
- Attivazione FiscoOnline
- Domanda di Finanziamenti agevolati
- Assistenza e registrazione contratti di locazione e comodato
- Voltura TARI
- Fatturazione elettronica
La parte fiscale e legata al personale dipendente, ove presente, deve essere demandata al commercialista ed al consulente del lavoro
Simulazione dei costi per la mera apertura della partita iva
Costo prestazione: € 50,00+Iva
Consigliato ma non obbligatorio: firma digitale + pec: € 70,00+Iva
Simulazione dei costi per l’apertura di una ditta individuale
il servizio prevede l’iscrizione alla camera di commercio, l’apertura della partita iva, l’iscrizione all’INPS, la PEC: € 200,00+Iva
- € tassa camera di commercio: € 35,50 (esente da iva)
- € tassa concessione governativa: € 168,00 (non sempre applicabile va visto caso per caso; esente da iva)
- firma digitale € 50,00+Iva
- Altra attività come finanziamenti agevolatati, autorizzazioni, asseverazioni e certificazioni necessarie devono essere necessariamente oggetto di una valutazione specifica.
I sopracitati costi devono intendersi “provvisori” ovvero validi al momento della scrittura del presente articolo e possono subire modifiche in qualunque momento senza preavviso; il cliente è invitato a chiedere conferma delle condizioni che potrebbero essere migliorative o peggiorative rispetto a quelle sopra.