Immagina che un giorno vai a fare la spesa e la tua carta bancomat ti fa una pernacchia…diamine ma ho preso ieri lo stipendio, già sono finiti i soldi? Oppure vai al bancomat a prelevare e nulla da fare il bancomat non funziona. Ti prende un colpo! La tua mente comincia a volare tra mille ipotesi e mille spiegazioni e la prima che ovviamente ti viene in mente è che un HACKER ti ha clonato le credenziali di accesso e ti ha svuotato il conto. Telefoni ai tuoi figli, a tua moglie o a tuo mariti e chiedi se loro hanno fatto prelievi o cose del genere.
Certo può essere tutto questo, ma ci può essere anche un altro Hacker che agisce, ma questa volta in maniera del tutto legale: l’Agenzia della riscossione.
E si perchè noi non eravamo abituati ad atti così coercitivi della pubblica amministrazione; ma quando lo stato italiano, la cui fame di soldi per sistemare il bilancio è argomento quotidiano, vanta crediti per oltre mille miliardi di Euro è naturale pensare che prima o poi una visitina ai suoi creditori la deve fare!
Ed è proprio quello che è successo a molti connazionali che al rientro dalle ferie si sono visti bloccati i conti correnti, il fermo amministrativo sulla propria auto….ecc. Imprese, professionisti, cittadini; nessuno escluso;
In questo articolo cerchiamo di approfondire l’argomento
IL PIGNORAMENTO COS'E'
Il pignoramento è un istituto giuridico attraverso il quale un creditore, tramite un specifica procedura giuridica, blocca uno e più beni del debitore a titolo cautelativo fino a quando il debitore non estingue il proprio debito; il risultato di ciò comporta l’impossibilità per il debitore di cedere il bene e/o di utilizzarlo fino alla risoluzione del problema.
Il pignoramento è autorizzato dal giudice che a seguito di una di un vero e proprio processo che comincia con la sussistenza del credito, emette una sentenza attraverso la quale il creditore può procedere pignorare i beni, sempre chè riesca ad individuarli. Ovviamente le cose realtà sono più complesse e prevedono ulteriori passaggi ma non è lo scopo di questo articolo quello di fare una esegesi giuridica sul pignoramento; tuttavia questo è quello che succede a tutti, imprese, Enti privati e singoli cittadini; invece la pubblica amministrazione ha una procedura diversa che lo obbliga a rivolgersi ad un ente di riscossione con il quale l’ente ha sottoscritto una convenzione (funzione che generalmente è svolta da Agenzia per la Riscossione, ex Equitalia) che procede al pignoramento
QUALI BENI SI POSSONO PIGNORARE
Si può pignorare qualsiasi cosa ed ovviamente il creditore tende a pignorare beni più facilmente vendibili. Esistono due tipologie di pignoramento:
quello diretto; ovvero si procede sui beni intestati direttamente al debitore
- l’autovettura
- un immobile
- un quadro di valore
- le quote di una società
quello indiretto chiamato anche pignoramento presso terzi.
Questo si verifica quanto il debitore è a sua volta creditore di un altro soggetto; facciamo degli esempi:
- il 20% del salario o della pensione
- il tfr maturato ma non ancora liquidato
- il conto corrente la cui liquidità è nelle mani dell’istituto finanziario per l’importo che eccede 3 volte l’assegno sociale
- le fatture non pagate nel caso il debitore fosse un impresa o un professionista
Quindi il creditore forte del potere conferito dalla sentenza del giudice richiede alla terza parte di congelare il bene del debitore e la terza parte è obbligato a farlo: ad esempio la banca deve bloccare il conto; oppure ci si potrebbe rivolgere al cliente del debitore e bloccare le somme che dovrebbe pagare al debitore per la prestazione/fornitura ricevuta.
COME LAVORA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER IL RECUPERO
Generalmente l’Ente per raccomandata (ai privati) o per PEC (imprese, professionisti, imprese, enti e privati che si sono iscritti al DOMICILIO DIGITALE) invia un primo avviso di tipo bonario; si tratta di un avviso nella quale l’ente ti evidenzia che sei debitore e ti da 60 giorni di tempo per pagare, anzi se lo paghi entro pochi giorni (5) ti verrà riconosciuto uno sconto consistente. Trascorso questo avviso qualora il contribuente non paga o non fa alcuna azione tesa a correggere la sua posizione; l’Ente creditore provvede a girare il credito all’Ente autorizzato alla riscossione, il quale a sua volta provvede ad inviare una nuova comunicazione dando al cliente 60 giorni, ma questa volta oltre al tributo non pagato la cartella si “arricchisce” di sanzioni ed interessi. Questo è l’ultima chanche, sia per intervenire per correggere un eventuale errore, sia per opporsi al procedimento, sia per pagare; qualora anche in questo caso non si facesse ne l’una ne l’altra cosa, l’amministrazione provvederà al pignoramento dei beni ed invia una comunicazione sia al debitore che al terzo soggetto dando solo 5 giorni.. Attenzione nel caso di conti correnti l’amministrazione di solito non è al corrente di quanto siano le somme depositate e pertanto nel caso per cautela provvede ad effettuare il pignoramento anche su più conti
COSA FARE
In questi casi la migliore soluzione per fermare la procedura esecutiva e liberare i propri bene, è quello di fare una richiesta di rateizzazione e pagare la prima rata.
COME PUO' AIUTARTI BBSPRATICHE
In questi casi prima si agisce e meglio è; rimandare non serve a nulla quindi quando arriva una cartella è necessario intervenire subito o facendo ricorso o richiedendo una rateizzazione o presentando un istanza se si tratta di un errore. Per tutte queste cose ovviamente puoi rivolgerti a noi di BBSPRATICHE. Il nostro servizio prevede la presa visione della documentazione e le azioni più idonee compatibilmente con le reali possibilità di successo.