Con la legge 176 del 2020, lo stato ha messo a disposizione un fondo di 50 Milioni, per compensare i proprietari che decidono di ridurre i canoni di locazione. Una bella notizia perchè molto persone sono entrate in difficoltà per effetto del COVID e di conseguenza anche il pagamento degli affitti è entrato in crisi; ridurre i canoni non è più quindi un esigenza del conduttore ma anche del proprietario perchè un affitto più contenuto riduce i rischi di morosità. Non solo in questo articolo vi dimostriamo che la riduzione in realtà costa molto di meno di quello che sembra.
Beneficiari
Locatori immobili ad uso abitativo sia persone fisiche che giuridiche
Cosa fare per richiedere il rimborso
Bisogna compilare una domanda telematica all’agenzia delle Entrate tramite la propria area riservata entro la data di scadenza.
Cosa serve
- IBAN
- Data inizio negozazione (Dopo il 25-12-2020)
- Data termine negozazione
- SPID (ol altri strumenti di accesso all’Agenzia Entrate)
- Importo canone annuo rinegoziato
Si ricorda che per accedere bisogna possedere
Spid;Carta Nazionale dei Servizi e relativo lettore; Carta Identità Elettronica con relativo lettore FNC; Credenziali Agenzia Entrate con PIN dipositivo (non più utilizzabili a decorrere dal prossimo 1 Ottobre).
I clienti che non dispongono di uno di questi strumenti possono acquistarli presso il nostro ufficio
Il nostro servizio
Presso il nostro studio è possibile richiedere sia la registrazione della riduzione, sia la domanda di accesso al contributo
Consistenza del contributo
50% della riduzione del canone fino ad un contributo massimo di € 1.200,00 l’anno per contribuente (a prescindere quindi dal numero degli immobili). Tale contributo potrebbe essere inferiore dell’atteso nel caso in cui le domande dovessero superare lo stanziamento previsto; in sostanza ci potrebbe essere un riparto che in questa fase non è stimabile.
Qui di seguito si evidenzia anche il vantaggio indiretto di cui si potrebbe godere a prescindere dal riparto.
Esempio supponiamo di avere un contratto di affitto con cedolare secca di € 12.000,00 a canone libero, oggi pagherò € 2.520,00 di imposte e quindi al netto incasserò 9.480,00€ . Se io riduco il canone di 2.400,00 al mio inquilino incasserò € 8.784,00; insomma il mio affitto in realtà si riduce di un importo molto più piccolo di quello effettivo; in poche parole la perdita netta per me non sarà di € 2.400,00 ma bensì di solo € 696,00 ovvero poco più di 50,00 al mese. nel caso invece di contratto a canone libero non in cedolare secca dipende dall’aliquota marginale del contribuente, mentre nel caso di contratto a canone concordato, essendo più contenuta la tassazione l’effetto positivo sarà meno evidente
Requisiti
- Il conduttore deve avere la residenza nell’immobile
- La riduzione riguarda solo immobili non di lusso
- L’immobile è destinato ad un uso abitativo
- L’immobile deve essere localizzato in un comune ad alta densità abitativa (ovviamente roma)
- Il contratto deve essere attivo alla data del 29 Ottobre 2020
- La riduzione del canone non deve decorrere prima del 25 Dicembre 2020
- La riduzione deve essere registrata presso l’agenzia delle entrate entro il 31/12/2021
- Ogni locatore può richiedere il contributo per un solo contratto
La documentazione per la registrazione della riduzione
- Dati di registrazione del contratto
- Iban sul quale ricevere il contributo
- Accordo di riduzione sottoscritto tra le parti e relativa registrazione; qualora non si sia provveduto questo servizo può essere fatto presso il nostro ufficio (l’accordo deve contenere sia il valore della riduzione che la data di inizio e di termine della riduzione stessa)
- Quota di possesso nel caso di più proprietari; in tal caso ogni proprietario dovrà presentare la sua domanda
Scadenza della domanda
La domanda va presentata entro il 6 Settembre 2021
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