Il Settore Edile, uno dei principali settori per l’economia italiana, è rimasto in letargo per molti anni con la conseguenza di aver messo per strada oltre 500.000 addetti; per far fronte a questa situazione i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno introdotto numerosi bonus di cui quello del 110% è certamente la punta di diamante; scelta che di fatto ha rivitalizzato.
Purtroppo, la rinascita del settore ha visto in parallelo l’esplosione di truffe tese hai danni dello stato ed la nascita di tante aziende che non hanno le caretteristiche per poter operare in un simile settore e che sembrano nate solo per incamerare i generosi fondi pubblici; aziende che oltre a rappresentare un problema per la concorrenza lo sono anche per la sicurezza dei lavoratori.
Per far fronte a questo problema lo stato è corso ai ripari emanando una serie di provvedimenti tesi a ridurre questi rischi. A prescindere se questo produrrà gli effetti sperati, di certo questi provvedimenti produrranno sicuramente dei radicali cambiamenti a tutti i soggetti interessati; in questo video-articolo cercheremo di spiegare quali sono e come affrontare tali effetti
ATTENZIONE
Quando si leggono queste tematiche è necessario che il lettore faccia molta attenzione alla data di pubblicazione del testo in quanto nel frattempo potrebbero essere cambiate diverse cose; inoltre questi sono articoli sintetici che non possono entrare nel dettaglio e delle volte contengono delle semplificazioni; lo scopo è sempre quello di spingere il lettore ad un successivo approfondimento sull’argomento
Gli interventi sono diversi ma per sintesi ci limitiamo ad un sunto anche a seguito dell’ultimo decreto approvato a Febbraio 2022
Asseverazioni
- Incremento delle sanzioni per asseverazioni non conformi, le quali devono adesso prevedere anche la congruità sui costi con un forte aumento anche delle pene detentive
- Estensione-intensificazione delle coperture assicurative da parte dei tecnici a copertura del 100% dei lavori
Fatture
- Le fatture per lavori oltre i 70.000,00 dovranno riportare anche il CCNL (contratto nazionale del lavoro) applicato ai lavoratori
Crediti di Imposta
- I crediti di imposta non potranno essere girati come un assegno trasferibile anche è consentita la cessione del credito dal contribuente all’impresa o all’istituto finanziario e l’impresa potrà cederlo solo ad un istituto finanziario e/o assicurativo
- Il credito non può più essere ceduto parzialmente; la cessione del credito deve avvenire quindi al 100%
- Si costituisce un codice univoco identificativo per il singolo credito d’imposta che consente un miglior tracciamento dei flussi
Si ricorda inoltre che da Nov 2021 per tutti i lavori oltre i € 70.000,00 è previsto il DURC di CONGRUITA’, un provvedimento nato per ridurre il lavoro nero
Gli interessi che girano su questo mondo sono giganteschi; sia perchè la “casa” per li italiani è qualcosa di sacro forse più della famiglia sia perchè impatta su milioni di cittadini (potenzialmente circa 80%); sia perchè il mercato immobiliare si trascina tanti settori; quindi tutto ciò non facilita le cose. Peraltro ci si muove con continui decreti che poi devono essere convertiti in legge e come spesso accade la conversione comporta delle modifiche delle volte anche significative. In sostanza ci muoviamo in un quadro normativo in continua evoluzione e questo rende il sistema sostanzialmente instabile ed incerto. In sostanza tutti gli attori dal contribuente all’impresa che fa i lavori devono avere prontezza di questa situazione e prendere le opportune contrimisure.
Sono diversi
- Bonus 110%
- Ecobonus al 50% aì al65%
- Bonus per Ristutturazioni Edilizie quelle al 50%
- Bonus facciate
- Bonus per installazione delle colonnine per le ricariche elettriche
L’ultimo creditore (dello stato ovviamente) che sia lo stesso contribuente che non ha ceduto il credito o l’impresa o l’istituto finanziario recupererà dette somme dalle imposte (per i soggetti diversi dalle persone fisiche anche da altri oneri come i contributi per i dipendenti, l’Iva , ecc) ma li potrà recuperare diluendo il credito per gli anni previsti dal provvedimento legislativo (solitamente 4 o 5 anni). In sostanza se un impresa fa un lavoro che prevede un credito di € 100,000 l’impresa recuperà ventimila euro l’anno e solo al VI° anno vedrà chiudersi il tutto.
Vediamo di analizzare gli effetti di questo radicale cambiamento.
In primo luogo un aumento dei costi delle asseverazioni in quanto più si alzano le responsabilità e ed il valore delle coperture maggiori saranno i rischi con polizze più alte; tuttavia questi costi incideranno di più sui piccoli interventi mentre saranno meno significativi per i lavori importanti.
Invece la parte più rilevante è data dalla riduzione della disponibilità finanziaria in capo all’impresa. Perchè? Prima l’impresa che prendeva il lavoro ed accettava il credito, usava questi come una forma di finanziamento; quindi lo girava ai fornitori delle materie, ai subappaltatori, agli istituti finanziari; insomma era una sorta di “assegno circolare postdato trasferibile” (circolare perchè garantito dallo stato, postdatato perchè in realto lo si poteva portare all’incasso solo in certe date, trasferibile perchè si poteva girare a chiunque); ovviamente nulla vietava ai subappaltatori di pagarci i propri fornitori e così via. In particolar modo questo meccanismo incentivava in maniera massiccia il subappalto in quanto con i crediti potevi pagarci un fornitore ma non potevi certamente pagarci i dipendenti; di conseguenza le imprese gli conveniva non assumere nessuno, accontentarsi anche di modesti margini, ma girare quanto più possibile ad un terzo soggetto. In sostanza un margine modesto ma senza alcun rischio o fatica; basta prendersi un po’ di lavori così ed il gioco è fatto.
Adesso questo non si può più fare. L’impresa affidataria deve andare direttamente ad un istituto finanziario e cedere il suo credito; e qui cominciano i problemi!
Prima di questi provvedimenti il “cliente” non aveva interesse a capire con chi aveva a che fare e l’impresa affidataria godeva di una sorta di fiducia incondizionata nei confronti dei suoi creditori o finanziatori; le cose però con questi nuovi vincoli potrebbero cambiare e di molto.
Scenario peggiorativo ma non grave
non disponendo più della facilità di cessione del credito a fornitori l’impresa affidataria avrà maggiore difficoltà a trovare fornitori che gli fanno credito nella stessa misura che avrebbero fatto nel caso il credito d’imposta fosse assimilabile ad un assegno circolare trasferibile; inoltre l’impresa sicuramente vedrà aumentare i costi del finanziamento nel caso di cessione ad un istituto finanziario; è possibile che questo possa quindi produrre delle difficoltà di approvvigionamento e quindi un rallentamento delle attività
Scenario critico
I fornitori non ritengono affidabile l’impresa e non gli fanno credito per l’acquisto di materiale. Anche gli istituti di credito si muovono con estrema prudenza e non intendono acquistare il credito acquisito dall’impresa e questo per due possibili problemi. Il primo è dovuto proprio alla scarsa affidabilità dell’impresa e dall’altra la limitata trasferibilità del credito pone dei vincoli strutturali. Cerchiamo di spiegare. Gli istituti di credito nel rispetto della normativa alla quale sono sottoposte possono erogare certi crediti in misura proporzionale al loro patrimonio independetemente a chi lo erogano (cittadino, all’impresa o allo stato); perchè di fatto questa operazione non è altro che un finanziamento con garanzia delle stato; probabilmente il coefficiente di rischio di questo credito può essere anche basso ma non è zero; ebbene gli istituti pertanto sono obligati a porre dei limiti, un tetto al credito che possono comprare dalle imprese a prescindere dall’affidabilità dell’impresa.Ovviamente più il volume dei finanziamenti è fatto con soggetti a rischio e più devono aumentare il loro patrimonio o ridurre l’ammontare dei prestiti. Questi meccanismi servono a tutelare i risparmiatori e soprattutto la fiducia di tutti gli attori. Giustamente qualcuno potrebbe osservare ma cosa cambia rispetto a prima? Semplice prima del DL l’istituto di credito che “sforava” poteva cedere quel credito ad un fornitore o ad un altro istituto di credito; oggi questa operazione non è possibile o meglio il primo istituto potrebbe cedere il credito ad un altro istituto ma questi poi deve attendere la naturale scadenza senza poterlo scambiare di nuovo
e quindi non fanno ne credito all’impresa ne sono disposte ad acquistare il credito; in tal caso le cose si complicano di molto e non solo per l’impresa affidataria ma anche per il committente perchè si troveretebbe un impresa che potrebbe proprio fermarsi e non per un giorno
Scenario altamente rischioso
Dai controlli l’impresa affidataria non adotta per il proprio personale un contratto di lavoro di quelli che prevede la normativa; l’effetto è che in questo caso il credito non maturerebbe proprio. Purtroppo non è chiaro se in questo caso lo sconto in fattura che dovrebbe generare il credito diventa di colpo un debito del committente.
Ora se tutto ciò avviene al termine dei lavori forse la cosa potrebbe essere digeribile anche se ovviamente non filerà tutto liscio; ma ciò accadesse all’inizio? Nella migliore delle ipotesi si avrebbero ritardi per mesi e questo nella migliore delle ipotesi, perchè nella peggiore cìè il rischio per lo meno di mettere mano al portafoglio per cercare di chiudere le cose e poi vedere di recuperare qualcosa
E vero c’è l’assicurazione che interviene, ma innanzitutto l’assicurazione interviene dopo un istruttoria che non è proprio veloce specialmente se ci sono degli importi rilevanti; in secondo luogo bisogna vedere cosa prevede il contratto ovvero se il contratto esclude la clausola di prima escussione ( ed è rarissimo che le assicurazioni accettino questa clausola) perchè in tal caso i tempi sarebbero decisamente più lunghi;Se ad esempio si prevedono lavori sul tetto ed arriva l’inverno….l’assicurazione può anche pagare dopo mesi, ma intanto coloro che vivono all’ultimo piano non passeranno un bel periodo.
Inoltre qualora intervenga molto probabilmente lo potrebbe fare solo parzialmente perchè l’assicurazione copre nel limite del massimale e se quell’impresa lavora per più cantieri, cosa molto probabile, naturalmente ci si troverebbe a dover condividere quel massimale con altri committenti.
E non è finita. Supponiamo che questo accade al primo SAL, magari si riesce anche a recuperare il credito tramite l’assicurazione, ma se passa troppo tempo, scadono i termini di legge di chiusura lavori e si perde il credito per la differenza.
Insomma sarebbe bene evitare che ci si trovi in questa situazione perchè c’è il rischio comunque di subire danni
Ovviamente i contribuenti primi creditori nei confronti dello stato ovvero coloro che hanno effettuato i lavori e che dovrebbero vantare il credito d’imposta sono quelli coinvolti in prima battuta e tra questi vi sono certamente i condomini e quando parliamo di condomini parliamo di amministratori i quali si troverebbero in una posizione alquanto scomoda nel caso si trovasse a gestire condomini con lavori bloccati e a rischio di dover mettere le mani nel portafoglio ben oltre quanto preventivato.
Ma anche le imprese che si aggiudicano il lavoro devono fare molta attenzione alle collaborazioni che scelgono perchè devono attentamente valutare la capacità finanziaria propria e di conseguenza verificare anche quella dei propri subappaltatori per evitare che qualche sub-fornitore possa piantarsi in corso d’opera con i rischi che ne consegue
Premesso che non ci sono sistemi che possano fornire garanzie al 100%, è possibile tuttavia trovare delle medologie di approccio significativamente diverse da quelle che generalmente si adottano quando si sceglie un fornitore importante. Una volta il parametro era la conoscenza diretta o indiretta, il sentito dire ovvero un offerta tecnica-economica convicente; ma questi sono delle variabili ma non possono e non debbono essere le uniche; è necessario pertanto acquisire delle informazioni oggettive che tengano conto di una serie di parametri strutturali sulla società e sui sui esponenti.
In questo senso BBSPRATICHE può un essere un partner qualificato per aiutarti a ridurre i rischi di trovarsi di fronte ad aziende non attrezzate per quel lavoro e nel caso che le cosa vadano proprio male comunque è possibile dimostrare sempre di aver adottato misure idonee e proporzionali.
Anche le imprese da parte loro possono adottare strumenti di monitoraggio più efficaci nei confronti dei proprio partner e fornitori proprio per evitare di trovarsi in situazioni a rischio.
Come per il committenti le informazioni commerciali e le certificazioni possono risultare degli strumenti efficaci; ma anche e soprattutto una metodologia di approccio sul mercato diversa ove la componente di controllo di gestione e pianificazione dovrebbe avere un peso maggiore e siccome questo ha un costo è opportuno pensare a forme di cooperazione più idonee allo scopo come ad esempio le RETI DI IMPRESA.