Con il decreto legge 34 del 19 Maggio 2020 (denominato anche Decreto Rilancio) , il governo ha messo a disposizione un aiuto straordinario alle imprese, anche agricole, per compensarle delle pesanti perdite subite a causa dell’emergenza sanitaria per il virus covid-19. Per maggiori informazioni e precisazioni vi rimandiamo alla guida predisposta dall’agenzia delle Entrate. Bisogna evidenziare che il decreto deve essere convertito in legge e pertanto durante il passaggio parlamentare si potrebbero delle variazioni.
Come richiedere e quando il contributo
Il contributo può essere richiesto dal 15 Giugno e fino al 13 Agosto 2020 (per gli eredi invece la scadenza è il 24 Agosto) tramite la piattaforma telematica “fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate e di conseguenza per accedervi è necessario possede lo SPID, il PIN o il CNS, in sostanza il cliente deve essere già abilitato ai servizi di “FISCONLINE” o di “ENTRATEL“. Ovviamente i commercialisti che già hanno la delega ad operare per conto dell’impresa o del lavoratore autonomo, possono inoltrare le richieste autonomamente per conto del loro cliente. Il problema quindi si pone per coloro che: a) non hanno commercialista; b) il commercialista non può o non vuole sottoporre la richiesta. In tal caso si deve procedere autonomamente ma bisogna essere già abilitati ai servizi di cui sopra, in quanto pensare di andare presso l’Agenzia delle Entrate in questi giorni è una vera odissea per non dire una pazzia. Tuttavia il nostro ufficio può dare una risposta rapida ed efficace fornendo al cliente gli strumenti per poter operare ovvero per supportarlo nell’invio della domanda anche senza disporre del PIN e senza andare presso un ufficio dell’agenzia delle Entrate (purtroppo per i rappresentanti legali delle società, bisogna essere già abilitati ai servizi telematici di cui sopra oppure di disporre del PIN)
Chi può accedere al contributo
Tutti coloro che esercitano un attività di impresa ” attiva” (attenzione a questa distinzione )e di lavoro autonomo ad esclusione dei soggetti esclusi. Attenzione possono richiedere il contributo anche gli eredi di coloro che rientrano tra i beneficiari ma sono deceduti; possono richiderlo anche i pensionati ed i dipendenti che ovviamente hanno un attività di impresa e rispettano i requisiti
Che cosa s’intende con il termine “attiva”
Questo è un problema che non riguarda i lavoratori autonomi ma solo le imprese iscritte alla camera di commercio; a tal proposito vi rimandiamo al punto tre del nostro articolo e/o video. In breve: un impresa nasce inattiva; quando poi l’impresa diventa operativa va fatta una comunicazione alla camera di commercio (che possiamo fare anche noi). Tuttavia sul mercato ci sono migliaia di imprese perfettamente operative ma che risultano formalmente non attive. Perchè? le ragioni possono essere diverse ma è necessario approdondire la cosa e porvi rimedio. In tal senso il nostro ufficio può fornire un supporto qualificato per affrontare questo problema con serietà. Attenzione per sapere la verità sull’argomento è fortemente consigliato rivolgersi ad un soggetto terzo quali siamo noi, perchè nel caso ci fosse stata una mancanza da parte del professionista questa raramente verrebbe alla luce.
Quali sono i soggetti esclusi dal contributo straordinario
In primo luogo è da evidenziare che ai soggetti che risiedono nei comuni che risultano in emergenza alla data del 31 Gennaio 2020 non si applicano tutti i vincoli qui di seguito evidenziati ed in relazione a ciò per una migliore approfondimento si prega di far riferimento alla guida dell’agenzia delle Entrate.
- Ovviamente i soggetti che non hanno subito una flessione dei ricavi inferiore al 33%, ovvero quelle il cui fatturato del mese di Aprile 2020 non sia inferiore 66% (o ai 2/3) del corrispondente mese del 2019
- Le imprese che fatturano più di 5 Milioni di €
- le imprese che hanno avviato l’attività dopo il 30 Aprile 2020 almeno che non sia un proseguimento dell’attività di un familiare deceduto
- Enti pubblici
- Intermediari finanziari
- Professionisti iscritti alle specifiche casse previdenziali (Ordinistici, esempio avvocati, commercialisti, notai, ecc)
- Professionisti ed in gemere tutti coloro che hanno un rapporto CO.CO.CO (esempio quelli dello spettacolo, gli amministratori delle imprese, consulente informatico,amministratori di condominio) che hanno percepito le famose € 600,00 di cui all’art 27 del dl 18 del 17 Marzo 2020 (decreto cura Italia) per questi il DL riconosce un contributo forfettario di € da € 600,00 a 1.000,00 purchè sussistano determinate condizioni ( art 84 decreto nr 34 del 19 Maggio 2020);
A quanto ammonta il contributo e come viene erogato
Molto semplice si fa la differenza dei ricavi tra il mese di Aprile 2020 e quello dello del 2019, se la riduzione è superiore al 33% si applica un coefficiente pari al 20% per le imprese sotto ai 400 Mila Euro ; 15% per quelle che sono sotto il Milione € ma superiore ai 400 Mila; 10% per quelle che hanno un fatturato compreso tra 1 Milione e 5 Milioni. Inoltre si applica un minimo che è pari ad € 1.000,00 per le ditte individuali, persone fisiche e di € 2.000,00 per le società. Per coloro che hanno cominciato l’attività dopo il 1 Maggio 2019 si applicano i minimi di cui sopra. Pe ri soggetti che hanno avviato l’attività tra il 1 gennaio ed il 30 Aprile, si prega riferimento a pag 8 della guida dell’agenzia delle Entrate. Il contributo è erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente indicato nella domanda
Criticità
Stranamente questo dispositivo non presenta elementi di particolare criticità e complessità rispetto ad altri provvedimenti similari ; ovvero risulta essere alquanto semplice da applicare ; quello che forse è un po’ più complicato è la determinazione dei ricavi che non necessariamente corrispondono al fatturato; di conseguenza si rimanda alla pagina 4 della guida dell’agenzia delle Entrate che fornisce con chiarezza i valori da prendere in considerazione
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