Un adempimento assurdo? ad una lettura superficiale sembrerebbe di si ma poi andando a fondo….. L’accettazione dell’eredità è un adempimento che diventa “obbligatorio” (sarebbe meglio dire altamente consigliabile) nel momento nel quale si tenta di vendere un bene ereditato da meno di 10 anni. Perchè? La maggior parte delle persone si domandano perchè sono costretto/a a mettere in campo questo ennesimo “fardello” quando abbiamo fatto la successione e pagato le relative imposte? La dichiarazione di successione non è già di per se un accettazione di eredità? No!, purtroppo no!
Infatti la dichiarazione di successione non è atto volontario ,anche se potrebbe apparirlo, in quanto è la legge che lo impone, anzi potrebbe essere lo stato stesso che si prende l’onere di “chiamarti” a prendere possesso dell’eredità ( ma se succede questo preoccupati!!!); ovviamente stiamo ragionando per assurdo perchè questo non succede mai, ma il fatto che non accada non significa che non sia possibile. Peraltro si potrebbe verificare che l’erede non venga a conoscenza di essere diventato erede o che sia stata presentata la successione; stiamo parlando sempre di situazioni limite ma pur sempre possibili; quindi abbiamo provato che ci possono essere delle situazioni in cui l’eredità non è una scelta libera.
Ragionevolmente si potrebbe ipotizzare che sia assurdo che uno per diventare erede debba essere libero di sceglierlo, insomma chi è quel matto che vi rinuncerebbe? Le cose non stanno così perchè diventare erede significa anche assumersi delle precise responsabilità e delle volte ereditare un qualcosa più che una bella notizia si potrebbe trasformare in una grossa “fregatura”:
- ereditare un immobile in un piccolo paese quasi disabitato ed in pessime condizioni, vale molto poco quasi nulla ma bisogna spendere soldi per mantenerlo e pagarci le tasse; se poi quell’immobile provoca dei danni a terzi si pagano anche i danni
- ereditare un terreno nei quali sono stati gettati dei rifiuti, si rischia di doversi difendere da azioni penali
- ereditare da una persona che ha debiti consistenti e superiori al valore dell’eredità, si rischia di rimetterci
Ovviamente ci possono essere anche motivi di carattere strettamente personale che spingono le persone a non accettare l’eredità di un soggetto; ad esempio nel caso in cui il De Cujus abbia commesso cose riprovevoli tali da suscitare un tale disprezzo verso questa persona che nasce nei confronti di costui un totale rifiuto anche per i suoi beni; un altro esempio è dato dal fatto che un erede potrebbe rinunciare alla propria parte in favore di un altra perchè questa ha specifici meriti; esempio un figlio è partito ed ha fatto fortuna, l’altro è rimasto ad accudire i genitori fino all’ultimo e non se la passa bene; sono casi estremi ma non proprio rari; un altro caso può verificarsi quando si è incerti se i beni sono sufficienti a coprire i debiti che il deceduto aveva accumulato. In questi casi (e non solo questi ovviamente), gli eredi devono esprimersi con un adempimento che si chiama “rinuncia” all’eredità o accettazione con beneficio di inventario” (istituti di cui parleremo in un altro articolo). Alla luce di ciò qualcuno potrebbe rilevare: ma se è prevista la rinuncia e la rinuncia non c’è stata perchè devo fare l’accettazione, non è ragionevole pensare che se non ho rinunciato vuol dire che ho accettato? Il ragionamento è logico e di fatti è così, solo che per esprimere questo intendimento lo stato mette a disposizione un arco temporale molto lungo, 10 anni; quindi un erede ha tempo 10 anni per esprimere la sua rinuncia; ecco perchè se uno vende il bene ereditato prima dei 10 anni dalla data della successione (che corrisponde alla data della morte) deve fare appunto l’Accettazione dell’Eredità. Obiezione ma perchè lo stato lascia a disposizione ben dieci anni e non potrebbero essere 5? Perchè per queste cose ci sono tempi molto lunghi, si pensi anche al fatto che alcuni eredi potrebbero non essere al corrente dell’evento e debbano essere rintracciati magari all’estero. Quest’istituto ha la finalità di proteggere l’acquirente del bene e non il venditore; perchè? Supponiamo che l’erede venda il bene ereditato prima dei 10 anni senza fare l’accettazione dell’eredità; ipotizziamo che dopo 2 anni questo signore decide di rinunciarvi (ci possono essere mille ragioni); a quel punto gli altri eredi o creditori dell’erede potrebbero richiedere l’annullamento dell’atto di vendita ed il compratore si troverebbe con un bene pagato ma di cui non ha alcuna disponibilità, anzi automaticamente sarebbe un abusivo se ad esempio aveva adibito quel bene alla propria dimora: senza casa e senza soldi e magari un muto anche da pagare! Una tragedia e l’unica possibilità che rimarrebbe a questo poveretto è quella di rivalersi sul notaio; cosa possibile ma non è detto che porti al risultato atteso. Ecco perchè in questi casi il notaio, almeno quello serio, prima di rogitare chiede ed impone alla parte venditrice di fare l’accettazione dell’eredità, con questo semplice adempimento il notaio solleva l’acquirente da qualsiasi pericolo ed ovviamente azzera il rischio di essere chiamato a pagare i danni.
L’accettazione dell’eredità come l’accettazione con beneficio d’inventario o la rinuncia è un opzione che può essere esercitata in qualunque momento, ovviamente dopo morte del cujus e comunque entro 10 anni e può essere fatta davanti ad un notaio o al tribunale di competenza di dove si apre la successione (generalmente il luogo di residenza del de Cujus); ovviamente se fatta in tribunale il costo è decisamente più contenuto rispetto al notaio; purtroppo i tempi di esecuzione del tribunale sono alquanto diversi e conseguentemente quando ci si trova nella necessità di fare l’atto notarile si è praticamente costretti a farlo dal notaio in quanto i tempi del tribunale sarebbero inconciliabili; inoltre non è raro che unitamente a questo si debba procedere anche alla successione e quindi se fatta davanti al notaio il costo diventa ancora più “salato” perchè al costo dell’accettazione dell’eredità (intorno ai € 500,00) va aggiunto anche il costo della successione il cui costo (e tasse) sono strettamente correlate al valore dell’asset ereditario
Consiglio
Se si sta ereditando un bene che si pensa di rivendere nel giro di qualche anno è opportuno fare la successione e l’accettazione dell’eredità; se non si è in grado o non si ha tempo per seguire queste cose ci si può rivolgere al nostro ufficio sia per la successione che per l’accettazione, ovviamente bisogna essere consapevoli che in questo caso per l’accettazione bisogna andare in tribunale ed il nostro compito è di preparare quanto necessario per tale adempimento. insomma
- Fare da soli: economica di contro richiede del tempo e volontà di studiare
- Notaio: costoso ma con un limitato impegno di tempo
- BBSPRATICHE una via di mezzo tra la soluzione 1 e la soluzione 2
E’ comunque da escludere questa possibilità ovviamente qualora il tribunale di competenza si trovi molto distante in quanto i vantaggi economici verrebbero “mangiati” dai costi necessari per raggiungere il tribunale