Il Certificato di regolarità contributiva e fiscale ridenominato per semplicità DURC-F è stato introdotto qualche anno fa per semplicare la vita alle imprese, le quali periodicamente dovevano aggiornare due documenti per dimostrare la propria regolarità nei pagamenti delle tasse, degli oneri assicurativi e contributivi: il Certificato dei Carichi Pendenti presso l’Anagrafe Tributaria ed il famoso DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva). Questi due documenti sono emessi da due Enti differenti l’Agenzia delle Entrate il primo e l’INPS o l’INAIL il secondo, ma avevano ed hanno una durata in termini di validità diversa
Le risposte alle domande più frequenti
il DURC-F vale 4 mesi, il DURC 3 mesi ed il CCPAT 6 mesi
Il Durc è il più semplice: è rilasciato subito on line; il DURC-F ed il CCPAT sono rilasciati con tempi decisamente più lunghi (dai 20 ai 40gg a secondo degli uffici) previa presentazione di una domanda
il DURC non contiene informazioni ma solo la regolarità contributiva del contribuente; quindi esito negativo se tutto ok; esito positivo se ci sono delle irregolarità (esempio)
IL CCPAT (Certificato Carichi Pendenti Anagrafe Tributaria)
E’ un certificato che è rilasciato dall’agenzia dell’Entrate e certifica la presenza o l’assenza di pendenze con il fisco, definitivamente accertate ed ovviamente non ancora saldate (recentemente sono intervenute delle varianti che analizzeremo in seguito); il certificato riporta anche le cartelle eventualmente rateizzate anche se per lo stato o come se fossero state pagate, salvo buon fine.
Il DURC-F ovviamente è la somma dei documenti
A) Il DURC è più semplice in quanto può essere richiesto on line su richiesta del rappresentante legale dell’impresa o tramite il consulente del lavoro ed è rilasciato nell’immediato e non ha costi;
B) Per il CCPAT ed il DURC-F La richiesta va presentata alla propria agenzia di competenza con uno specifico modulo o per PEC o presentando la domanda direttamente all’ufficio competente. L’ufficio risponde ed invia il certificato per PEC. Il problema di questi certificato sono i tempi di lavorazione che possono allungarsi di molto in quanto la PEC deve essere prima protocollata e poi indirizzata all’ufficio competente che a sua volta la deve assegnare alla persona incaricata; andando sul posto di fatto si salta questa trafila con effetti decisamente diversi sui tempi di risposta.
Assolutamente si; è possibile affidarci l’incarico di depositare la domanda direttamente presso l’ufficio competente; in questo modo è possibile ricevere il numero di protocollo relativo alla domanda presentata.
Solo alcune imprese possono ottenere questo certificato:
- Risultino in attività da almeno tre anni;
- Siano in regola con le dichiarazioni
- Abbiano eseguito nel corso dei periodi d’imposta cui si riferiscono le dichiarazioni dei redditi presentate nell’ultimo triennio complessivi versamenti registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10 per cento dell’ammontare dei ricavi ;
- Non abbiano iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive, alle ritenute e ai contributi previdenziali per importi superiori ad € 50.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione
Inoltre le grandi imprese (ovvero quelle con ricavi superiori a 100 milioni di Euro, hanno un percorso differenziato in quanto non devono rivolgersi al proprio ufficio di riferimento dell’agenzia delle Entrate, ma ad un ufficio decicato chiamato “grandi Contribuenti”
Le imprese che forniscono la pubblica amministrazione possono autocertificare la propria posizione e tale certificazione deve essere accettata dalla pubblica amministrazione che però a l’obbligo di effettuare le opportune verifiche; stessa cosa dicasi per i contributi da lavoro (chiamato DURC). La verifica va fatta sicuramente sull’aggiudicatario di una gara e di solito anche sul secondo arrivato (in caso di revoca o rinuncia del primo) inoltre la pubblica amministrazione ha l’obbligo di verificare la regolarità fiscale e contributiva prima di ogni pagamento tramite l’Agenzia della Riscossione.
Essenzialmente per due ragioni:
Perché esistono imprese che pur non essendo considerate PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, sono tenute al rispetto del codice degli appalti e quindi alla verifica della regolarità fiscale e contributiva; vi rientrano ad esempio quelle imprese private con capitale pubblico ENEL, ENI, TERNA per citarne alcune; e vi rientrano anche le imprese private che hanno concessioni da parte dello stato come TIM, AUTOSTRADE, però a differenze del Pubblico queste imprese non sono obbligate ad accettare l’autocertificazione e di conseguenza richiedono i certificati di regolarità fiscale (più quello regolarità contributiva). Poi questo documento è altamente consigliabile anche agli amministratori ed hai rappresentanti legali delle imprese, soprattutto quelle di medie-grandi dimensioni; questo per evitare che firmino delle dichiarazioni mendaci (false) e che quindi con rischi sul piano penale. Le cartelle esattoriali contestate sono oggi notificate per PEC e quindi sul piano teorico l’impresa dovrebbe essere a conoscenza di tale richiesta da parte dell’Ente ma alcune volte per problemi di comunicazione interna, per problemi informatici, per modifiche organizzative o perché si da incarico al consulente esterno ipotizzando che il problema sia rientrato, nei fatti c’è il rischio che questi soggetti firmino cose senza aver certezza della reale situazione; per di giunta un amministratore che si è inserito da meno di un anno firma anche per cose che riguardano i suoi precessori; ne consegue che in tutte queste circostanze è altamente consigliato fare periodicamente il DURC ed il certificato di regolarità fiscale (sostituiti oggi solo per alcuni casi dal DURC-F).
Noi non facciamo niente di più di quello che farebbe il cliente; il problema è solo una questione di tempo; se il cliente ha il tempo di fare la richiesta e di monitorarla allora è bene che lo faccia da solo, ma se quel tempo che spende non lo ha oppure è assai più conveniente spenderlo per il proprio core business allora affidarsi a BBSPRATICHE può essere una scelta profittevole. Ulteriore elemento che non è proprio trascurabile è il pagamento dell’imposta di bollo nel caso dei certificato dei carichi pendenti presso l’anagrafe tributaria. In questo caso il vantaggio di rivolgersi a BBSPRATICHE è anche di tipo gestionale; infatti per molte imprese andare a comprare marche da bollo o pagare un F24 non è proprio agevole soprattutto la grande impresa ove il richiedente del servizio generalmente non ha accesso alla cassa ed ai conti correnti e di conseguenza dovrebbe attivare tutta una procedura interna per autorizzare la spesa che richiederebbe tempi eccessivamente lunghi; con BBSPRATICHE invece si riceve una fattura con esplicitati i costi del servizio senza nessuna complicazione; ecco il perchè molte imprese preferiscono pagare un fornitore piuttosto che fare da soli
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